Giardino Bardini

In Corso
Giardino Bardini
Caravaggio e il Novecento- Roberto Longhi, Anna Banti
Un affascinante viaggio alla riscoperta della coppia che riunì artisti e intellettuali che hanno plasmato il Novecento italiano
Le opere
In mostra grandi capolavori come il Ragazzo morso da un ramarro di Caravaggio, gli Apostoli di Jusepe de Ribera e l’emozionante sequenza di dieci Morandi intimi, creati dall’artista bolognese, regalati in occasioni diverse a Roberto Longhi e Anna Banti.
Documenti fotografici

In mostra le fotografie, molte delle quali inedite, raccontano la vita di Roberto Longhi e Anna Banti: una testimonianza rara e affascinante che aiuta a ricostruire anche la rete di relazioni e amicizie con importanti artisti e personaggi del mondo culturale del Novecento

Le sezioni

Sono dodici le sezioni della mostra: da Longhi collezionista, grande scopritore di Caravaggio, a quelle sul rapporto tra Longhi e il cinema e tra Longhi e l’attività di docenza. Una sala è dedicata ad Anna Banti come storica dell’arte, scrittrice e traduttrice, che ha il merito di aver riscoperto la vicenda di Artemisia, accompagnata da una selezione dei moltissimi disegni che lo stesso Roberto Longhi le ha dedicato e da una serie di fotografie che la ritraggono negli ambienti della villa Il Tasso.

Le opere del Novecento esposte in mostra, appartenute ai Longhi, riflettono i legami con artisti come Carlo Carrà, Renato Guttuso, Filippo de Pisis e Pier Paolo Pasolini. Non poteva mancare una sezione che vede protagonista l’amicizia con Giorgio Morandi, che Longhi definiva come “uno dei migliori pittori viventi d’Italia”.

Il percorso prevede anche una Silent Room dove riposare gli occhi e la mente travolti dalle suggestioni e dagli stimoli offerti dall’esposizione.

Roberto Longhi e Anna Banti

Sposati nel 1924, nel corso del Novecento furono, insieme, al centro di una fitta rete di rapporti tra le maggiori personalità della cultura italiana del secolo. Abitarono a Firenze dal 1939 nella villa Il Tasso in via Benedetto Fortini, alle pendici della collina di Santa Margherita a Montici, e qui rappresentarono un duraturo riferimento per intellettuali e artisti, contribuendo a fare della città un centro culturale dal quale irradiavano suggestioni e idee che hanno permeato il secolo passato, e non soltanto italiano.