Jeanne Catherine Ghyka
Jeanne Catherine Ghyka
(Nizza 1864 – Parigi 1954)
Di origini rumene, figlia del colonnello Pietro Keshko e della principessa Pulchérie Stuzdza, Catherine è un personaggio di spicco non solo per le origini della sua famiglia (era sorella della regina Natalia di Serbia) ma anche per l’ambiente culturale e artistico che ama frequentare.
Studia pittura e scultura a Parigi dove conosce la contessa di Montebello che la presenta ad alcuni amici fiorentini fra cui colui che l’aiuterà a negoziare per l’acquisto della Gamberaia, la villa che, appartenuta alla famiglia Capponi, acquista nel 1896.
Di lei non si sa molto, la sua vita è il giardino da lei stessa creato sostituendo il vecchio parterre con un water garden. Villa Gamberaia è per la principessa un porto sicuro dove fermarsi per meditare. La sua permanenza in villa è segnata dalla convivenza con Florence Blood, pittrice conosciuta a Parigi, amica di Gertrud Stein; ma la sua casa si apre a tanti amici scelti in grado di comprendere la bellezza e il senso del suo giardino. Mary Berenson è una delle prime a visitare Gamberaia nel 1896; suo marito, Bernard, definisce la Ghyka una narcisista. Un’altra donna, Edith Wharton, descrive il giardino come “il più perfetto esempio dell’arte di produrre un effetto grandioso operando su piccole dimensioni”. La principessa non avrebbe potuto realizzare la sua opera senza un giardiniere d’eccezione, Martino, padre di Pietro Porcinai; entrambi hanno in comune l’amore per i fiori e per i colori, in particolare gli azzurri degli iris e dei plumbago. Sarà obbligata ad allontanarsi dalla Gamberaia nel 1925: morta Florence, e dopo la guerra, il mondo per lei era cambiato.
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