L’esuberante folla di bossi e tassi ben sagomati, gli intricatissimi “parterres de broderie”, i fasti della monumentale facciata emergono inaspettati nel rigore della campagna.
In origine costruita come palazzo-fortezza per la famiglia Dal Verme, nel 1437 la proprietà passò alla famiglia Allegri che fece realizzare su progetto di Giovanni Battista Bianchi una maestosa villa edificata intorno al 1656, ricca di decorazioni ad affresco, ai cui lati si prolungano due corpi a un solo piano conclusi da altrettante colombaie. Sul terrazzamento antistante bordato di parapetti in muratura si adagia il parterre decorato con elaborati disegni a siepi basse con bossi secolari sagomati in forme topiate. Una fontana è al centro dell’asse che, attraversando il giardino, prosegue oltre il cancello verso il fondovalle. Sul lato nord, al di sopra del parterre, è una grotta-ninfeo costruita all’interno dello spesso muraglione di protezione dai venti freddi e decorata da conchiglie e stalattiti. A ovest della grotta è una voliera, aperta in alto da una gabbia a padiglione che permette di arrivare alla terrazza superiore. Sul retro della villa si apre una corte a esedra con al centro la chiesa di famiglia dedicata a San Carlo, inquadrata da un fitto sempreverde; costituisce l’elemento conclusivo del lungo asse prospettico che, salendo dalla valle, divide simmetricamente il giardino e il fronte della grande villa.