Ricca ereditiera inglese, disposta a disperdere un intero patrimonio pur di reperire piante rare, proprietaria della Villa Boccanegra a Latte e di due giardini nell’Essex e in Savoia, tra le prime donne associate alla Linnean Society, è fra Otto e Novecento una delle massime esperte inglesi di giardinaggio; per via delle sue conoscenze botaniche e orticole soprattutto nel settore delle bulbose – molte delle quali recano il suo nome – contribuisce a definire nuovi orientamenti nella progettazione di giardini. Fra il 1910 e il 1914 pubblica The Genus Rosa corredato di tavole botaniche a colori illustrate dal pittore Alfred Parsons. Le frequentazioni del giardino di Thomas Hanbury la spingono a realizzare il sogno di possedere un giardino in Riviera e ad acquistare nel 1905 un terreno poco distante dalla sua proprietà, fra Latte e Ventimiglia. I continui contatti con Thomas si riflettono nei caratteri del giardino prevalentemente botanico, pur mantenendo in alcune parti quelli del paesaggio tradizionale con cipressi e oliveti marcando i terrazzamenti con muretti a secco. Le piante introdotte sono specie esotiche, soprattutto arboree e arbustive, succulente e cactacee. Le scarpate vengono ricoperte da centinaia di agavi e aloe, opunzie e sono messe a dimora varie specie di palme, acacie, cedri e molte altre di provenienza australiana e sudafricana. La scelta è operata anche in funzione dei periodi di villeggiatura: in ottobre e novembre (per evitare la stagione più rigida in Inghilterra) e a partire da gennaio, in coincidenza della fioritura anticipata delle bulbose.
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