Ritorna uno degli appuntamenti più attesi dell’anno a Villa Manin: Nel Giardino del Doge Manin, giunta
ormai alla XVI edizione e promossa da ERPAC, l’Ente per il Patrimonio Culturale della Regione Autonoma
Friuli Venezia Giulia e dalla cooperativa sociale Agricola Monte San Pantaleone, una realtà che da oltre 40
anni si occupa della manutenzione del verse e di cura delle persone.
Sabato 18 e domenica 19 marzo, un centinaio di espositori, selezionati da Lili Soldatich, curatrice anche di
Horti Tergestini, saranno ospitati nei 18 ettari del parco di Villa Manin, il più grande giardino storico della
regione Friuli Venezia Giulia.
Fiori, alberi da frutto, e innumerevoli piante: dalle cactacee più originali, alle aromatiche per cucinare , dalle
più decorative alle carnivore più rare. Ma anche le immancabili rose, una collezione di ortensie, e fiori da
campo recisi. Stand di arredo da giardino e artigianato in sintonia con la natura completeranno l’offerta
degli espositori presenti.
Nel Giardino del Doge Manin non è solo un’esposizione a tema floreale ma è anche un momento di
confronto e approfondimento su tematiche ambientali. Quest’anno viene dato spazio al tema riguardante
semi, così fondamentali per l’alimentazione e capaci di generare un mercato mondiale che vale miliardi di
dollari, dai quali molto dipende nella lotta per contrastare i disastrosi effetti del cambiamento climatico.
Sabato verrà inaugurate la mostra Ritratti dell’artista Maria Tea Morello che presenta, in modo originale, i
fiori che l’artista ha messo in posa proprio come fossero persone.
Verrà riaperta al pubblico in una nuova sala dedicata anche l’installazione multimediale dedicata al Trattato
di Campoformido.
Non mancheranno, inoltre, gli appuntamenti pensati per i più piccoli: dalla travolgente caccia al tesoro, alla
temeraria slackline.
Per chi lo desidera, infine, sarà possibile effettuare una visita guidata gratuita al parco che ospita più di
1600 gli alberi e arbusti appartenenti a un centinaio di specie botaniche diverse: tigli, platani, cedri del
Libano, magnolie, e un grande tasso che si stima abbia 200 anni.
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