Le musiche di Arvo Pärt tra le opere di Christo e Jeanne-Claude per un coinvolgimento sensoriale totale e unico.
Dopo l’esperienza del Concerto da Casa del 2020 e del Concerto nella corte rustica del 2021, torna , sabato 25 dicembre, alle 21.15, il Concerto di Natale nelle sale espositive del Castello di Miradolo.
Il concerto, a cura del progetto Avant-dernière pensée, indagherà quest’anno il tema della musica come sospensione del tempo, come spazio offerto all’ascolto: da qui, il suo titolo, L’attesa.
Nelle sale gli esecutori, tra le opere della mostra Christo e Jeanne-Claude. Projects eseguiranno le musiche di Arvo Pärt senza vedersi, dialogando con l’architettura e tra loro, grazie a un inedito ed esclusivo sistema di ripresa e diffusione del suono in quadrifonia: il pubblico potrà muoversi attraverso l’esecuzione, scegliere punti di osservazione unici e personali, camminare nello spazio tra le grandi scenografie video, trasformandolo in un luogo, personale, di ascolto.
Per citare le parole di Arvo Pärt: “Tutto ciò che è superfluo deve essere lasciato da parte per concentrarsi su ogni singolo suono, così ogni filo d’erba sarà importante come un fiore”. In scena, l’esecuzione ma, soprattutto, la partecipazione attiva degli spettatori all’esecuzione stessa: due prospettive, come due voci, una melodica e l’altra costituita sulle note della triade di un accordo, inscindibili come nello stile tintinnabuli (tintinnabulum, campana), che oscillano tra consonanza e dissonanza, componendo una monade in cui “uno più uno è uguale a uno”.
L’attesa contraddistingue il rapporto con la musica di Arvo Pärt ed è un tema racchiuso anche nei progetti di Christo e Jeanne-Claude, che nascono nei collages, nei disegni, negli appunti di un processo che si fa collettivo, partecipato, condiviso, reale o che, talvolta, resta sospeso, soltanto immaginato. Una partitura, come nei progetti della coppia, non è la musica, è il progetto di una possibile esecuzione: le note, i segni sono il pensiero di un’architettura, che occorre possa e sappia trasformarsi in suono, in gesto, in respiro e, soprattutto, in ascolto. “Un compositore deve spesso aspettare a lungo per la sua musica, è come un’anticipazione sublime”, scrive Arvo Pärt quando, dopo un silenzio durato oltre un anno, scopre il proprio stile compositivo, coniugando purezza e spiritualità. “Prima che si dica qualcosa, forse è meglio non dire nulla. La mia musica è emersa solo dopo che sono stato muto per un po’ di tempo, letteralmente muto”.
Prima del concerto, alle ore 20, è in programma una guida all’ascolto curata da Roberto Galimberti, ideatore del progetto artistico.
Dalle ore 15 alle ore 18.30 è visitabile la mostra “Christo e Jeanne-Claude. Projects” che espone disegni, collages, fotografie e video delle loro opere più famose, insieme ad opere di alcuni artisti del Nouveau Réalisme e della Land Art che hanno influenzato la loro produzione artistica e il loro pensiero.
Curata da Francesco Poli, Paolo Repetto e Roberto Galimberti, con il coordinamento generale di Paola Eynard, la mostra, realizzata grazie alla collaborazione con la Christo and Jeanne-Claude Foundation di New York, presenta circa sessanta opere accompagnate da un’ampia sezione fotografica e dalla proiezione dei video che documentano la realizzazione delle monumentali installazioni artistiche.
Gli esecutori
Roberto Galimberti, violino e direzione
Laura Vattano, pianoforte
Marco Pennacchio, violoncello
Alessandro Curti e Natalia Jesionowska, tableaux
I tecnici
Marco Ventriglia, audio e supervisione tecnica
Edoardo Pezzuto, luci
Alberto Gerbelle, video
Allestimento e scenografia
Avant-dernière pensée