Il 15 maggio dalle 10.00 alle ore 19.00, caccia fotografica alle rose:10 indizi da risolvere in 30 minuti con una foto scattata dal proprio smartphone e inviata al numero WhatsApp del Castello. Pubblica la tua foto più bella sull’evento Facebook..in attesa di ricevere tanti like!!!
Questo format si pone l’obiettivo di coinvolgere il visitatore nell’esplorazione del Parco di San Pelagio, che vanta una collezione botanica unica in Italia per varietà, profumi e colori, voluta dalla Famiglia Avesani Zaborra. Il roseto è frutto di una ricerca trentennale nei vivai di tutta Europa con particolare predilezione per le varietà antiche e dalle fioriture color pastello.
*attività comprese nel biglietto d’ingresso
Nel pomeriggio, alle ore 16:30, la padrona di casa, Ricciarda Avesani Zaborra, vi porterà a scoprire il suo roseto (su prenotazione).
Cosa c’è da vedere?
PARCO STORICO: Il Castello di San Pelagio riposa nell’abbraccio di un meraviglioso parco di oltre tre ettari, inserito nel circuito dei Grandi Giardini Italiani. Durante la vostra visita, potrete respirare il profumo di mille rosai nel Giardino di Rappresentanza, fra le due ali della villa; visitare il Giardino Segreto e i suoi tesori; esplorare il Brolo, la Ghiacciaia, i Labirinti, e passeggiare lungo il viale di carpini secolari e intorno al romantico laghetto, ammirando gli esemplari originali di mezzi volanti.
MUSEO DEL VOLO: Inaugurato il 20 settembre 1980, il Museo del Volo si sviluppa nelle due ali del Castello di San Pelagio, padronale e rustica. Attraverso sezioni tematiche, il museo ripercorre le principali tappe dell’evoluzione dei mezzi che hanno portato l’uomo alla scoperta del cielo e dello spazio. Negli antichi granai, nelle cantine e nelle stanze residenziali della Famiglia Zaborra sono oggi esposte storie di voli mitici, di scienziati visionari, di mongolfiere e dirigibili, di aeroplani, idrovolanti e mezzi spaziali.
STANZE DANNUNZIANE: Nell’estate del 1917, il Castello di San Pelagio diventa un punto strategico nel contesto della Grande Guerra. La famiglia Zaborra sottoscrive un contratto d’affitto con l’esercito italiano per la realizzazione di un campo di volo e l’occupazione di una parte della villa. Gli appartamenti al primo piano, in particolare, diventano dimora del Maggiore Gabriele d’Annunzio. Le Stanze, riallestite secondo fonti d’archivio, sono oggi aperte ai visitatori e parte integrante del Museo del Volo. Vi sono conservati ricordi di vita e di volo del poeta-soldato, oltre agli arredi della famiglia Zaborra.