Negli anni Settanta del secolo scorso, col diffondersi della contestazione dell’arte commercializzata, si diffonde la “Land Art”, con esposizioni di opere all’aperto, fuori dagli spazi elitari dei musei, gratuita e fruibile liberamente. Ne è derivato un vivace proliferare di parchi di sculture, con opere inserite a volte in giardini progettati contestualmente o in giardini dalla storia più antica, rinnovando in modo originale la consolidata tradizione della presenza di sculture a scandire viali e aiuole. La tendenza dell’arte ad abitare lo spazio del giardino – e non solo del giardino storico – dove la natura si sposa con la creatività di artisti che dispongono le loro opere in cornici paesaggistiche d’eccezione, è oggi diffusa in tutta la Penisola, tanto che si contano più di un centinaio di casi. È soprattutto in Toscana che si concentrano gli esempi di maggior rilievo, sia di committenza pubblica che privata, a partire dal pioneristico Parco di Pinocchio a Collodi, avviato già negli anni Cinquanta, dove le sculture di Pietro Consagra dialogano con il disegno dei giardini di Pietro Porcinai.
Esempi d’eccellenza sono, sempre in Toscana, Il Parco di Celle con una collezione straordinaria di opere, mentre surreali sono le fantastiche figure del Giardino dei Tarocchi presso Capalbio. Più legato alla natura è Arte Sella a Borgo Valsugana in Trentino, dove nel bosco, tra prati e alberi secolari, sono ospitate le opere di numerosi artisti che conferiscono al luogo un segno quasi magico. Le sculture contemporanee di Giuseppe Penone hanno dato identità ad un settore anonimo del parco sabaudo di Venaria Reale, mentre a Catanzaro, all’interno di un grande parco dedicato alla biodiversità, si snoda un percorso di sculture di grandi artisti contemporanei.
Non mancano esempi di dialogo di sculture contemporanee in luoghi dalla storica connotazione, come i giardini di Boboli che ospitano opere di Mitoraj e di Nagasawa, o di un’altra villa medicea, La Magia, dove le opere in cotto di Anne e Patrick Poirier dialogano con il disegno cinquecentesco del giardino.