Viali sinuosi, vegetazione esotica, grotte e tempietti evocativi fanno di Villa Tasca uno dei giardini più emblematici dello stile romantico in Sicilia. Più di mero ornamento, questa estetica del sublime esprime un interesse nel sociale e nella sperimentazione che continua ancora oggi.

I primi cenni che abbiamo di Villa Tasca risalgono alla metà del ‘500, quando Louis di Bologna, Barone di Montefalco, fa costruire una villa in una zona ricca di sorgenti. La proprietà è tramandata per tradizione in dote, finché giunge ad Agata Lanza Gioeni ed Ercole Branciforti, duca di S. Giovanni. Sotto la loro direzione diventa un’importante villa rinascimentale, allestita con statue, fontane e scherzi d’acqua (persino uno specchio che schizzava acqua in faccia a chi si avvicinava per ammirare la propria immagine). Esisteva, inoltre, un parterre formale situato direttamente di fronte alla villa e un grande viale alberato con pioppi, ispirati entrambi dal gusto francese prevalente allora.
Il 27 agosto 1840, il matrimonio fra Beatrice Lanza d’Almerita e Lucio Mastrogiovanni Tasca segnò un nuovo capitolo per la villa. Il conte Tasca d’Almerita fu un appassionato seguace di Rousseau, che pensava fermamente che l’agricoltura avrebbe salvato la società. Egli, di conseguenza, condusse esperimenti di acclimatazione di nuove piante e applicò innovativi metodi sperimentali, non solo nelle sue coltivazioni agrarie ma anche nel suo giardino privato, spinto dal desiderio di contribuire allo sviluppo di una società migliore attraverso l’adozione di nuovi modelli agricoli ed estetici. L’attuale parco deve gran parte della sua bellezza agli interventi voluti dal conte Lucio e da Beatrice, che nel 1855 hanno trasformato il parterre formale nel giardino irregulier  e successivamente, fra il 1870 e il 1880, hanno fatto realizzare il giardino romantico e d’acclimatazione .
Oggi la famiglia Tasca continua a proporre innovazioni formali, associate a una particolare attenzione nei confronti della biodiversità: azioni che fanno del Parco, aperto al pubblico dal 2020, un’oasi di bellezza e di benessere in rinnovato dialogo con la comunità civica.

 

 

Questo giardino è stato oggetto di un intervento di restauro e valorizzazione grazie ai fondi del PNRR

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