Visita a cura di Emanuela Orsi Borio, Responsabile Giardini e Parchi Storici FAI.
SABATO 11 NOVEMBRE 2023
La crisi ambientale cui assistiamo, con un riscaldamento progressivo e siccità prolungate, favorisce la naturalizzazione (cioè la capacità di una specie di un altro mondo a vivere e riprodursi in un nuovo mondo) obbligandoci a rivedere il tradizionale concetto di conservazione di paesaggi come i giardini e parchi storici, sia dal punto di vista fitopatologico che vegetazionale. La passeggiata nel “giardino” di Villa Panza sarà l’occasione per leggerne la storia e l’evoluzione nel tempo.
Sulla scia della scoperta dei “nuovi mondi” nel corso dal Seicento e poi durante il Settecento numerosi esploratori naturalisti si imbarcarono per studiare la flora e la fauna di questi nuovi ambienti, dalle foreste tropicali fino alle montagne più alte dove tra le rocce crescono solo muschi e licheni. Da Darwin a Von Humboldt, a Banks…solo per citarne alcuni. Ne seguì la moda di importare piante e creare nuovi giardini nei quali le esotiche costituivano un originale e straordinario punto di interesse. Ma con i viaggi si intensificarono anche gli scambi territoriali, intenzionali e non intenzionali, e tra le specie desiderate molte altre (piante, insetti, funghi) attraversarono e ancora attraversano i mari con le navi, gli aerei…le scarpe dei viaggiatori…
Il giardino come un quaderno, dunque, un’occasione per confrontarsi con le sfide più attuali.
Emanuela Borio
Paesaggista di formazione agronomica, da sempre opera nel campo dell’analisi del paesaggio, della progettazione e della pianificazione del verde. Ha condotto diversi studi sui giardini, non solo da un punto di vista naturalistico e botanico, ma anche paesaggistico e storico-evolutivo. Dal 2017 coordina la manutenzione dei Giardini e Parchi Storici FAI.
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