Strutture fortificate e meraviglie barocche si fondono armoniosamente in un castello il cui parco e i due piccoli giardini, inseriti fra merlature e garitte, testimoniano differenti atmosfere.
La dizione castello indica la permanenza dell’immagine fortificata che ancora oggi contraddistingue il complesso, edificato su uno sperone di roccia in posizione strategica rispetto alla valle del Tevere, in un territorio che fu a lungo teatro di aspre contese fra i perugini e le milizie di Fortebraccio, tra le potenti famiglie degli Oddi e dei Baglioni; ma il suo interesse risiede nella raffinata “imitazione” di un fortilizio che, in età barocca, ne segnò la trasformazione successiva quando fu acquistato dai marchesi Antinori che lo trasformarono in villa.
La complessa sistemazione di spazi aperti, piazzali e giardini è databile alla seconda metà del Settecento. Il grande, assolato, panoramico cortile pensile di forma quadrata pavimentato in ciottoli con ricorsi di mattoni è il centro dell’elegante composizione settecentesca. Una scala a doppia rampa lo collega con il giardino pensile sottostante, chiuso da mura, con al centro una fontana polilobata. Sul fronte posteriore l’ombroso giardino di lecci enfatizzando differenze di colori e di percezione si presenta come un grande emiciclo verde organizzato da due viali anulari di pini. Nella villa-castello è presente anche un bel giardino “all’italiana” con aiuole di bosso ad angoli curvi, realizzato nell’Ottocento in uno spazio interno ai bastioni, a ridosso delle mura, di cui asseconda l’orientamento “obliquo” rispetto alla villa. Il lungo viale di accesso con pini marittimi è considerato uno dei più belli dell’Umbria.