Posto sul promontorio costiero della Mortola, il giardino, ricco di collezioni e rarità botaniche, nasce nella seconda metà dell’Ottocento dalla passione di Thomas Hanbury per le piante, in un contesto paesaggistico di pura bellezza mediterranea.

Il giardino fu realizzato a partire dal 1867 dal gentiluomo inglese Thomas Hanbury con la collaborazione del fratello Daniel, farmacologo e naturalista, e del giardiniere e paesaggista tedesco Ludwig Winter.
Già nell’Ottocento i giardini godevano di una fama internazionale, visitati e apprezzati da esponenti delle monarchie europee e da illustri botanici. Sir Thomas si avvalse della collaborazione di valenti studiosi, tra cui il botanico Alwin Berger, curatore dei giardini dal 1897 al 1914. Alla sua morte (1907) i giardini erano rinomati per la ricchezza di piante tropicali e subtropicali e l’importanza scientifica delle collezioni.
Dal 1907 al 1940 il complesso fu implementato dal figlio Cecil e dalla nuora Dorothy. Dopo i gravi danni bellici e il successivo abbandono, nel 1960 fu ceduto allo Stato italiano e dal 1983 affidato all’Università di Genova. Il sito è un susseguirsi di sistemazioni legate fra loro dall’interesse botanico e dal continuo dialogo con il paesaggio mediterraneo. Su un terreno digradante verso il mare sono disposte collezioni di piante rare, con pause “vedutistiche” offerte dalle “terrazze d’inverno”, il giardino dei profumi, i giardinetti sovrastati da un pergolato di rose, glicini e clematidi. Oltre la foresta australiana, che nel 1883 contava 60 varietà di eucalipti, un ponticello supera l’antica via Iulia Augusta. Dalla piana, dedicata alla collezione di agrumi e frutti esotici, il viale degli olivi scende sul mare. Scalee, edifici e fontane monumentali movimentano il panorama del parco. Molte sono le suggestioni dell’Estremo Oriente, dove Hanbury aveva a lungo soggiornato, tra cui la campana in bronzo di un tempio buddista, che col suo “gong” segnava la fine della giornata lavorativa.

 

 

Questo giardino è stato oggetto di un intervento di restauro e valorizzazione grazie ai fondi del PNRR

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