Ellen Willmott, ereditiera inglese e affermata “giardiniera”, dopo aver sperimentato un giardino tematico nella tenuta di famiglia nell’Essex, innamorata della luce mediterranea, entra a far parte della comunità inglese in Riviera dando vita a un lussureggiante giardino affacciato sul mare.
Il romanzo scritto in inglese da Giovanni Ruffini nel 1855, che narra dell’amore impossibile tra la nobile fanciulla inglese, Lucy, e il “Doctor Antonio” del titolo, fa scoprire al mondo anglosassone il fascino della Riviera ligure ed è all’origine della “colonizzazione” di quei paesaggi sospesi tra cielo e mare dove, in breve tempo, prolifereranno numerosissime le residenze. La più celebre era Villa Hanbury, frequentata assiduamente da Miss Willmott, che alla fine acquistò nel 1906 dal deputato Giuseppe Biancheri la tenuta di Boccanegra, con un antico uliveto e un agrumeto. Per impiantare il giardino in primo luogo furono realizzate due grandi cisterne e furono organizzati percorsi e terrazzamenti con muretti a secco. Con un sacro rispetto per le piante, Ellen conservò l’uliveto piantandovi solamente bulbi, accostò alla lavanda, al lentisco e al rosmarino delle colture locali le succulente – aloe, agavi e opunzie – senza rinunciare a piante particolari come l’Agathis robusta della Nuova Zelanda e l’Encephalartos longifolius del Sud Africa. Boccanegra rivaleggiava con Villa Hanbury per ricchezza botanica ed armonia di accostamenti.
Nel 1923 la proprietà passò all’inglese John Tremayne che pare abbia realizzato il laghetto e costruito il corpo centrale dell’edificio. Nel 1956 fu acquistata dal torinese Mario Sertorio che la donò alla moglie Emilia Rolla Rosazza e per oltre un decennio furono eseguiti importanti lavori sia nell’edificio che nel giardino; finché nel 1969 non venne ereditata dai Piacenza, famiglia di imprenditori biellesi con alle spalle un’importante tradizione in campo botanico. Affidato nel 1986 alle cure di Ursula, moglie di Guido Piacenza, il giardino si è andato arricchendo di essenze provenienti dai climi aridi e di bulbose.