Un ecosistema intatto, anzi di più: tra faggete e boschi di betulle, fino alle flore rarefatte delle cime, il clamoroso colpo d’occhio dei rododendri o delle ortensie diventa il simbolo di un’alleanza virtuosa tra l’uomo ed il suo paesaggio.
Come il parco della Burcina, nella stessa provincia, anche questo complesso nasce dalla visione di un industriale, Ermenegildo Zegna, che, a partire dagli anni Trenta, realizzò un imponente progetto di valorizzazione del territorio e salvaguardia nel Biellese nord-orientale, per “far vivere la montagna sopra Trivero”, oggi incarnato nell’area protetta dell’Oasi, nata nel 1993 estesa per 100 kmq. Lungo il percorso della strada panoramica (che raggiunge la quota di 1500 metri a Bielmonte), con l’inserimento di imponenti masse di conifere, rododendri e ortensie, la montagna si trasforma in un nuovo paesaggio. L’area è oggi un “laboratorio all’aria aperta”, ad accesso libero, capace di fornire ai visitatori che giungono dall’Italia e dal mondo esperienze didattiche e al contempo emozionali, all’interno dell’offerta di un Consorzio turistico creato ad hoc. Il parco naturale si struttura in tre ambiti principali: la “Via dei rododendri”, in forma di giardino, nei pressi del Lanificio Zegna, la “Via delle Bocchette”, in alta quota, dove si trova la località turistica di Bielmonte, e la “Via della Sienite”, nella parte bassa rivolta al torrente Cervo, con valenze geologiche, vegetazione alpina e insediamenti che mostrano ancor oggi gli aspetti del vivere in montagna. L’Oasi Zegna offre una ricchissima gamma di opportunità turistiche e ricreative e di eventi all’aria aperta.