Istituito da Giuseppe Bonaparte con un Decreto del 1807 che concretizza una idea di Ferdinando IV di Borbone, viene completato dopo la Restaurazione. L’interesse scientifico di questa istituzione si coniuga con il fascino di un giardino pensile ottocentesco.
L’Orto apre su via Foria il 18 maggio 1809; il decreto di istituzione esprime con lodevole concisione le sue finalità didattiche, mediche, economiche e produttive. Mancano quelle sociali e ludiche ma a ciò si provvede appena qualche anno dopo con l’esproprio di altri terreni che consentono la creazione di un “passeggio pubblico”, ideato dall’architetto Gaspare Maria Paoletti sul terrazzo-belvedere affacciato su via Foria e dedicato alla regina Carolina. Organizzato scientificamente da Michele Tenore, che ne assume la direzione dal 1810 al 1860, è il punto di arrivo di una tradizione napoletana di ricerca scientifica che ha avuto la sua camera di decantazione negli “orti dei semplici” privati o religiosi. Il disegno del sito, progettato dall’architetto Giuliano de Fazio, presenta fin dall’origine e in relazione alle esigenze scientifiche e museologiche, la doppia matrice morfologica formale e di paesaggio. La prima parte, prossima all’ingresso, è ripartita da un reticolo di viali rettilinei in sedici aiuole rettangolari per le collezioni botaniche; il viale centrale giunge fino all’edificio neoclassico della “Stufa temperata” e vertebra anche la parte successiva di gusto paesaggistico, stile che si ritrova anche in tutto il tessuto connettivo dell’Orto. In queste aree, articolate in sinuose aiuole curvilinee, trovano più idonea e scenografica sistemazione i giardini di acclimatazione. L’attuale impianto planimetrico e la destinazione delle varie aree è il risultato delle trasformazioni e degli aggiornamenti operati in più di due secoli; sostanziali sono stati gli interventi eseguiti dopo le devastazioni dovute agli eventi della Seconda guerra mondiale.
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