Il parco sorge a circa 20 km da Ragusa ed è uno dei giardini storici più belli della Sicilia. Sistemato a cavallo tra Otto e Novecento, è concepito come un repertorio di citazioni dei vari stili giardinistici del passato, secondo il gusto del “revival” tipico dell’epoca.
L’assetto finale del parco del Castello di Donnafugata, commissionato dal barone Corrado Arezzo de Spuches, risale ai primi del Novecento. Restaurato nel 2005, ha oggi riconquistato il suo originario splendore. Cinto da mura, è attraversato da viali rettilinei che collegano i vari episodi monumentali e da una maglia secondaria di percorsi ad andamento irregolare. Tra gli arredi spiccano un caffeaus neoclassico, un tempietto a pianta circolare con una cupola dipinta a firmamento e sottostanti grotte artificiali con stalattiti di sughero, una cappella, un laghetto con la cisterna, un magnifico labirinto in pietra, due esedre di cipressi con cenotafi che richiamano la settecentesca sistemazione della tomba di Rousseau nell’“Isola dei Pioppi” a Ermenonville. Il parco è organizzato in tre aree: l’area orticola con agrumi e piante da frutto, le serre e un piccolo orto botanico per le specie esotiche; il giardino “formale” di pertinenza del Castello, ideato da Gaetan Combes de Lestrade, con aiuole di lavanda e rosmarino, e il giardino “informale”. L’impianto arboreo era di rara raffinatezza e contava oltre 1.500 specie di piante. Oggi ne rimangono appena un centinaio tra cui quattro esemplari ultra centenari di Ficus macrophylla, due di Pinus roxburghii himalayano e uno Sideroxylon foetidissimum dal legno arancione; vi sono, inoltre Ficus magnolioides e bengalensis, Casuarina verticillata, Rhus tripartita e viminalis, pini marittimi e palme.