Il parco si estende per circa 17 ettari alle pendici del Monte Marzano; realizzato fra i secoli XVIII e XIX, ha il carattere prevalente di un bosco, attraversato da viali rettilinei con la presenza di zone dall’impianto formale . È arricchito da preziosi episodi, non ultimo un teatro di verzura molto particolare.
La storia della famiglia normanna dei della Valva nasce all’inizio del secondo millennio. A quest’epoca risale la torre inglobata nella villa, denominata il Castello, che alla fine del XVIII secolo il marchese Giuseppe Maria Valva fa edificare come dimora di villeggiatura accanto alla preesistenza medioevale. L’impegno maggiore del marchese si concentra però sulla realizzazione del parco, per il quale si avvale dei migliori giardinieri e botanici del Regno: nel continuum del bosco ceduo (in prevalenza lecci, castagni e aceri) spiccano esemplari di magnolie, cedri, abeti e platani piantumati nell’Ottocento. Il bosco è integrato nell’impianto generale da episodi formali di pregio come i due giardini “all’italiana”, i frutteti, le piccole architetture neoclassiche o in stile medioevale, le peschiere, un laghetto (non più esistente), la ricca statuaria, le grotte e lo spettacolare “teatro di verzura”. Nel 1831 la villa passa ai d’Ayala, strettamente legati al Sovrano Militare Ordine di Malta che ne è proprietario per donazione dal 1959. Il parco è frutto di continui rifacimenti e arricchimenti dovuti ai Valva e ai d’Ayala. La fase più significativa è quella tra ‘700 e ‘800, anche se più tardi, intorno al 1867, la villa acquista un rinnovato splendore per opera del marchese Francesco d’Ayala-Valva.
Questo giardino è stato oggetto di un intervento di restauro e valorizzazione grazie ai fondi del PNRR