Una residenza signorile, un borgo, una cantina, un giardino, un orto sono circondati da un vigneto antichissimo che tutt’oggi produce vini pregiati. Alla bellezza del parco romantico fa riscontro quella del paesaggio produttivo, in un’esemplare simbiosi di delizia ed utilità.
Il complesso della Tenuta di San Leonardo comprende tre ambiti tipologici strettamente interconnessi – il giardino padronale nello stile del parco all’inglese, l’orto e il vigneto – che sono stati di recente oggetto di un intervento di armonizzazione da parte dell’architetto di giardini Paolo Pejrone.
Un insediamento produttivo è documentato in zona già nel XIII secolo e si estendeva attorno alla chiesetta dedicata a San Leonardo e ad un monastero. Soppresso l’ordine dei Crociferi a fine Settecento, diviene proprietà della famiglia de Gresti, poi confluita nei Guerrieri Gonzaga. Ad essi si deve la costruzione dell’elegante edificio sul poggio non lontano dalla chiesetta, progettato da Saverio Tamanini sul finire dell’Ottocento. Il fronte principale a settentrione è ricoperto da vite rampicante, quasi un’estensione verticale del prato antistante. Attorno all’edificio sono disposti grandi cespugli di rose, bordure di erbacee con fioriture policrome, siepi di bosso topiate in dolci tondeggianti forme. Un viale di tigli collega la villa al borgo medioevale, mentre sul fronte opposto si dispiega il parco che mescola specie autoctone (faggi, aceri, ippocastani) ed esotiche (liriodendri, paulonie, magnolie, pini dell’Himalaya, tuje) sconfinando nel bosco di latifoglie. Oltre il parco si dispongono i filari ordinati dei vigneti che seguono le ondulazioni del terreno. Accanto al borgo, in uno spazio quadrangolare, vi è un orto-giardino organizzato in aiuole dove prosperano fiori rustici, piante officinali, insalate e altre verdure.
Fanno da cornice alla tenuta alte cime montuose che contribuiscono al fascino del luogo.