A Villa Cicogna Mozzoni le sale affrescate e i giardini si compenetrano in un luminoso esempio di architettura rinascimentale lombarda. Dalle logge ai parterres, fino all’apice del parco “all’inglese”, prospettive mozzafiato abbracciano la villa e il paesaggio che la circonda.
Situato in una vallata anticamente nota per la caccia all’orso bruno, questo antico casino fu trasformato in un’elegante villa di delizia nel corso del Cinquecento. Ascanio Mozzoni – i cui eredi si imparentarono con i Cicogna – fece realizzare i giardini nel 1560, sul modello di quelli che aveva ammirato nelle ville della Toscana e del Lazio. A sud, il cortile d’onore e le sue logge si affacciano su un parterre con siepi di bosso, incastonato tra pareti di tufo spugnoso di Porlezza. Una serie di nicchie ornate da statue evocano gli antichi ninfei e si riflettono nell’acqua di due peschiere. A nord, il Viale della caccia porta a un giardino formale su due livelli: aiuole topiate, vasche e corbeilles fiorite ne definiscono gli spazi. Dominati dalla geometria, i due terrazzamenti sono stati realizzati il primo nel Seicento, il secondo nell’Ottocento. A ovest, una scalinata costruita nel 1728 risale il fianco della collina. Le sue due rampe sono divise da un ripido succedersi di cascatelle lungo le quali scorre l’acqua che confluisce in una vasca in basso, e sono delimitate da due filari di cipressi. In cima all’altura un tempietto offre un punto panoramico di notevole fascino e segna il passaggio verso il giardino “all’inglese”, realizzato nell’Ottocento. Qui, un ulteriore belvedere permette di godere di una suggestiva vista sul Lago di Lugano, circondato da una ricca collezione di alberi e arbusti, serre, fontane e vasche d’acqua.