Incastonato tra quattro laghi lombardi, questo affascinante giardino barocco offre il raro spettacolo di una fioritura primaverile di 500.000 crochi. Le sale affrescate della villa, le terrazze e l’ombroso viale del Giardino Segreto ne fanno un vero luogo di delizie.
La villa deve le sue origini a Giraldino Della Porta, notaio di Porto Valtravaglia, che volle dotarsi di un feudo per coronare le sue ambizioni di nobiltà. Nella seconda metà del Cinquecento acquistò una vasta tenuta agricola e vi fece costruire la sua residenza. Due secoli dopo, Gian Angelo III Della Porta trasformò i suoi modesti giardini nello stupefacente complesso barocco visitabile oggi. In occasione delle sue nozze con la contessa milanese Isabella Giulini, incaricò l’architetto Antonio Maria Porani di un vasto restauro della tenuta, ispirato alle grandi residenze europee. Adattandosi alle caratteristiche del territorio, Porani realizzò un giardino su più livelli, il cui asse prospettico è curiosamente parallelo alla facciata principale, anziché disporsi perpendicolarmente agli ambienti nobili. Dai parterre di un primo giardino formale si risale il pendio della collina attraverso quattro terrazzamenti, divisi da un’imponente scalinata. Agrumi in vaso, balaustre, statue e fontane in pietra di Viggiù ne ingentiliscono le forme. A monte si apre il Teatro: un ampio prato delimitato da cipressi che culmina nel Ninfeo e nella sua Peschiera. Alle loro spalle, il percorso prosegue in salita lungo due filari di cipressi circondati dal bosco. In cima, nei pressi della chiesetta di San Bernardino, si gode di un punto panoramico privilegiato sulla Valcuvia. Nel 1814, alla morte dell’ultimo Della Porta, la tenuta fu ereditata dalla famiglia Bozzolo che ne ha fatto dono al Fondo Ambiente Italiano nel 1989.