Attribuita a Vincenzo Scamozzi, la cinquecentesca villa sorge ai piedi dei Colli Euganei circondata da un incantevole giardino “all’italiana”, la cui sistemazione attuale risale agli anni Sessanta del secolo scorso per iniziativa della proprietaria, la contessa Giuseppina Emo Capodilista, appassionata “giardiniera”.
Il complesso, posto lungo il Canale Battaglia in località Rivella in corrispondenza di un importante snodo idraulico cinquecentesco chiamato “Botte del Pigozzo”, fu realizzato, probabilmente entro il 1588, per la famiglia Contarini. Passata in proprietà Maldura, venne acquisita nel 1891 dalla famiglia Emo Capodilista che ne è tuttora proprietaria. La luminosa geometria che la connota viene completata dall’antistante giardino formale, giardino che venne ridisegnato, a partire dal 1966 per volontà di Giuseppina Pignatelli che aveva scelto di stabilirsi qui con la famiglia, riprendendo le iniziali intrecciate dei nomi dei due proprietari, Andrea Emo e Giuseppina Pignatelli. A lato del parterre sono due grandi roseti delimitati da lunghe peschiere destinate originariamente all’allevamento dei pesci, oggi colme di ninfee e bordate di giaggioli e calle e da un boschetto di maestosi cipressi calvi. Sul retro della villa si dispiega un giardino prativo con al centro lo stemma di famiglia, delimitato da siepi potate e fiancheggiato da percorsi con bordure di fioriture sapientemente alternate con rose, lavande, peonie, tulipani, giacinti, erbacee perenni. Si tratta di una delle rare bordure che si possano trovare in un giardino veneto, chiaro rimando alla tradizione del cottage garden inglese. Elementi interessanti che completano il complesso sono la carpinata a galleria che chiude il giardino su tre lati, il lungo viale di Magnolia grandiflora che apre su una vista incomparabile della vicina Rocca di Monselice e il filare di pioppi cipressini, presenza ricorrente nella campagna veneta.