La musica di spettacolari fontane, una coppia di palazzine con pregiati affreschi, una tavola in peperino per conviti all’aperto, fioriture e vasi di limoni, erano la cornice del fasto di un potente e raffinato cardinale che aspirava al soglio pontificio.
Un barco per la caccia era stato creato, a fine Quattrocento, dal cardinale Raffaele Riario, ma solo a partire dal 1573 viene ideato dal cardinale Giovan Francesco Gambara, da pochi anni vescovo di Viterbo, lo spettacolare giardino segnato dalla presenza delle acque. In esso, tradizionalmente assegnato a Jacopo Barozzi da Vignola con l’apporto del senese Tommaso Ghinucci, esperto in idraulica, le acque scendono, attraverso un susseguirsi di terrazzamenti, dalla sommità della collina tra zampilli e cascatelle per poi placarsi nel sottostante parterre d’eau: lungo l’asse mediano si dispongono la fontana del Diluvio, quella dei Delfini, la via d’acqua, la fontana dei Fiumi, la mensa del Cardinale, la fontana della Cavea, le quattro peschiere. Qui, tra aiuole di bosso sapientemente disegnate, si erge al centro un’isola delimitata da balaustre con l’elegante gruppo dei “quattro Mori”, scolpiti nel locale peperino che, bagnato, scintilla come fosse bronzo. L’opera è sormontata dallo stemma Montalto, appartenente al cardinale Alessandro che nel 1590 era subentrato nel possesso della villa e l’aveva commissionata, insieme al secondo padiglione, speculare a quello preesistente voluto dal Gambara. Il giardino formale con le siepi di bosso e tasso, con le fioriture di azalee e rododendri, di ortensie e camelie, con i vetusti esemplari di Platanus orientalis, ha attorno il bosco/barco di querce, aceri, carpini, allori e lecci. Concessa da papa Alessandro VII al duca Ippolito Lante della Rovere nel 1656, è rimasta della famiglia fino al 1953 e nel 1970 è stata acquistata dallo Stato italiano.
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Le palazzine gemelle
La prima, voluta dal cardinale Gambara, ha la loggia con decorazioni a grottesche e vedute delle ville dei suoi amici e della stessa Villa Lante, mentre le stanze della caccia e della pesca hanno paesaggi di Antonio Tempesta; la seconda, simile e simmetrica, presenta vedute di marine di Agostino Tassi.
La Fontana dei Mori
Variamente attribuita a Giovanni Guerra e a Taddeo Landini, la fontana è stata eseguita per il cardinale Alessandro Montalto, nipote di Sisto V. Quattro mori, su un’isoletta delimitata da balaustre al centro di quattro peschiere, con elegante posa reggono lo stemma del committente.
La Tavola del cardinale
Su un terrazzamento al centro del percorso assiale si incontra una grande tavola in peperino, usata dal cardinale per i conviti all’aperto. Lungo l’asse centrale vi è un’ampia e profonda scanalatura per far scorrere l’acqua che rinfrescava le bevande che vi erano poste.
La "via d’acqua"
Nella sua possente strutturazione a volute biomorfe concatenate, la “catena d’acqua” può essere letta come trasfigurazione del gambero, emblema del cardinale Gambara, primo signore della villa. Al termine della “catena” è un altro gambero cavalcato da una sirena in atto di suonare la buccina.
La Fontana del Pegaso
Al percorso nella zona boscosa fa da ouverture questa fontana, un grande bacino ellittico delimitato da una balaustra con al centro il cavallo alato che, battendo con lo zoccolo, fa sgorgare l’acqua dal Monte Parnaso, sede delle Muse, alludendo al regno della Natura dal quale scaturisce l’Arte.
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In un paesaggio memore dell’antichità etrusca, alcuni celebri giardini del Cinquecento danno voce, nel fitto della vegetazione, a miti e leggende.
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Indirizzo
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Gennaio – febbraio: 8:30 – 16:30
Marzo: 8:30 – 17:30
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16 aprile – 15 settembre: 8:30 -19:30
16 settembre – 31 ottobre: 8:30 – 18:30
Novembre – dicembre, 8:30 – 16:30
Orari domenica e festivi dal 1 novembre al 15 marzo:
8:30 – 13:45, ultimo ingresso 13:15
In caso di apertura di lunedì perché coincidente con un giorno festivo, la chiusura del monumento è posticipata al primo giorno successivo utile.
Palazzine Gambara e Montalto: a partire dal 15 marzo, dal martedì al sabato alle ore 11:00, 12:00, 15:00 e 16:00, previa prenotazione obbligatoria al numero 0761 288008 entro il giorno precedente (max 15 persone). Le visite sono a cura del personale in servizio.
2 aprile 2024
25 dicembre
1 gennaio
Tariffe
-Intero € 8,00
-Agevolato € 2,00 (dai 18 ai 25 anni), fatte salve le agevolazioni previste dal regolamento di ingresso ai luoghi della cultura italiani, consultabili nel sito web del MiC.
Dal 1 gennaio 2023 è stata istituita la tipologia di biglietto “Circuito Villa Lante – Museo Etrusco Viterbo” che comprende l’ingresso a Villa Lante e Museo Nazionale Etrusco di Rocca Albornoz di Viterbo al prezzo intero di € 12,00.
Il biglietto è valido per 30 giorni dalla data di emissione.Dal 1° novembre è attivo il servizio di e-ticketing sull’app “Musei Italiani”, disponibile su Play Store e su App Store.
Villa Lante Come arrivare
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Latitudine: 42.4264798
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Come arrivare in auto
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- Dall’autostrada del Sole A1, prendere l’uscita Orte da sud e Attigliano da nord; seguire le indicazioni verso Bagnaia
Come arrivare in treno
In treno da Roma con la linea Viterbo – Roma Nord (partenza dal Piazzale Flaminio).
Come arrivare in autobus
In autobus prendere la linea Cotral e Francigena (da Viterbo).
Villa Lante Servizi e Accessibilità
Accessibilità
Parzialmente accessibile ai disabili.
Villa Lante Eventi privati
Villa Lante Itinerari
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