Quintessenza dei raffinatissimi giardini di lago, con parterres inghiaiati a picco sull’acqua, balaustrate fiorite, lussureggianti esotismi e ridondanze figlie del gusto barocco, la villa ha ispirato le romantiche e decadenti ambientazioni della “Nadejde” di Antonio Fogazzaro.

Un giardino con erbe aromatiche e medicinali è documentato già presso il monastero cistercense su cui sorse la villa. Dismesso nel 1567, fu acquistato e adattato a residenza da Paolo Mornico. Ulteriori lavori furono intrapresi da suo figlio Lelio tra il 1609 e il 1645. La villa, che ingloba l’antica cappella monastica, rimase di proprietà dei Mornico fino al 1862. In seguito cambiò più volte proprietario fino ad essere acquistata nel 1897 dall’industriale tedesco Walter Kees. È ai lavori promossi tra il 1897 e il 1909 che si deve l’attuale estensione del giardino: le sue diverse aree si sviluppano su terrazzamenti a lago, lungo una fascia di circa due chilometri, in straordinaria posizione panoramica. La terrazza principale, che si estende fin oltre la Foresteria, ospita un giardino di impostazione formale. Balaustre con gruppi scultorei e una fontana barocca a quattro bacini ne ingentiliscono gli spazi. Una scalinata monumentale, introdotta da colonne tortili e sovrastata da un belvedere, conduce al lago. Tra i terrazzamenti, un tempietto corona il dislivello. Oltre la villa, superati monumentali esemplari di palme e l’antica limonaia, il giardino presenta un impianto paesaggistico con percorsi sinuosi, radure e aree boscate – impreziosite da statue e arredi e da numerose specie esotiche e rare – per concludersi alla Kaffeehaus, al limite meridionale del sito. Requisita durante la Grande Guerra, la villa fu rivenduta al naturalista Marco De Marchi che accrebbe ulteriormente le sue collezioni botaniche. Per suo desiderio, il complesso è accessibile al pubblico dal 1940. Ex sede dell’Istituto per l’Idrobiologia “De Marchi”, la villa appartiene oggi al Consiglio Nazionale delle Ricerche che ne ha affidato la gestione alla Provincia di Lecco, tramite l’Istituzione “Villa Monastero”.

 

 

Questo giardino è stato oggetto di un intervento di restauro e valorizzazione grazie ai fondi del PNRR

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