La casa-museo che fu dello scrittore e psichiatra svedese Axel Munthe, autore del libro “La storia di San Michele” (1929) è, con la Grotta Azzurra, il luogo più visitato di Capri per il suo interesse storico, artistico, paesaggistico e letterario.
La villa è costruita da Axel Munthe a picco sul mare in un sito acquistato nel 1895, in uno dei luoghi più panoramici dell’isola e fra i più ricchi di importanti preesistenze: una villa imperiale romana, una diruta cappella medievale dedicata a San Michele e una tipica casa caprese. Nel complesso si crea una mirabile sintesi fra architettura e paesaggio: elementi romani e gotici si integrano con quelli della tradizione vernacolare caprese, come è evidente nei raffinati episodi degli atri a impluvium, del cubiculum affacciato sul golfo, dei pergolati su colonne, dei preziosi reperti e delle copie di opere antiche. Il semplice impianto del parco è connotato dai due percorsi rettilinei principali, il viale dei cipressi e il pergolato su colonne; due gli spazi che mediano il passaggio dall’artificio dei manufatti alla macchia mediterranea: l’ambulacro sul mare e il giardino vero e proprio. In esso non è solo presente la flora del paesaggio mediterraneo ma anche piante provenienti da altre parti del mondo, come la rara Kochia saxicola. Tra vasi, anfore e oggetti artistici crescono spontaneamente l’acanto, il mirto, la ginestra, il cisto, all’ombra di pini, cipressi e palme mentre in ogni stagione fioriscono a turno camelie, ortensie, rose, cinerarie, azalee, glicini e agapanti. Costretto a rientrare in patria per una malattia agli occhi, alla sua morte nel 1949 Munthe ha lasciato la villa in eredità allo Stato svedese; oggi è di proprietà di una Fondazione che l’ha trasformata in museo, dove tra l’altro si svolgono, nel periodo estivo, suggestivi concerti di musica classica da camera.