Situata ai piedi di dolci colline e in un armonioso paesaggio dove ville e giardini si susseguono con continuità, unisce il fascino delle aiuole fiorite a estensioni di parco con maestosi esemplari arborei.
L’impianto originario del complesso risale al Cinquecento, quando era proprietà Buonvisi, ma già nel secolo successivo il parco viene modificato secondo il gusto francese, assumendo un aspetto decisamente barocco per il quale è stato avanzato il nome di André Le Nôtre. Un viale di cipressi secolari punta sull’edificio principale, dalla grandiosa facciata caratterizzata da un doppio ordine di serliane, davanti alla quale si apre un grande prato con due vasche settecentesche, delimitato da monumentali alberi. Sulla destra si sviluppa il Giardino di Flora, rarissimo esempio di giardino di fiori barocco che conserva il prezioso disegno formale delle aiuole fiorite. Sul lato sud il Giardino di Flora è chiuso dal Ninfeo, padiglione a pianta ottagonale caratterizzato da una cupola coronata dalla statua della dea, con maschere e fiori in ferro battuto; all’interno la spettacolarità degli scherzi d’acqua era tale, un tempo, da indurre il poeta arcadico Filandro Cretense, in visita alla villa nel 1783, a dedicare i suoi versi proprio alla scienza idraulica che aveva permesso tali meraviglie. Uno scenografico sistema di scalinate a doppia rampa collega il giardino con il soprastante livello, dominato dalla grande peschiera. Il parco ottocentesco ha sostituito una parte del giardino barocco sul lato est del prato, con la presenza di varietà di esemplari arborei quali il Liriodendron tulipifera, l’albero dei tulipani, e il cosiddetto cipresso calvo (Taxodium distichum). Importante anche la collezione di camelie in varietà ottocentesche sul lato ovest del giardino.